Cosa è l'autosabotaggio e quali sono le cause più frequenti? Se conosciamo cosa lo provoca, possiamo riconoscere le fonti e agire su di esse, in modo che l'autosabotaggio per da potere d'azione e possa diminuire.
In questo video sul mio canale YouTube approfondisco il tema, raccontandoti le cause più frequenti:
Cause dell'autosabotaggio
Paura di fallire
La causa più tipi è l'ossessione per la paura di sbagliare o fallire, ed essere riconosciuto come un impostore.
Il bisogno di sentirsi bravi, e di non fare figuracce, paradossalmente ci porta a sabotarci da soli, per evitare che siano gli altri ad accorgersi della nostra inettitudine (presunta, perché di solito gli altri ci riconoscono come capaci):
Paura di non meritare il successo
Dentro il professionista che soffre di autosabotaggio, scatta la paura di non meritare profondamente e sinceramente il successo che gli capita. Come se le altre persone gli riconoscessero capacità e competenze che lui non sente di avere, e quindi si sabota per evitarsi una brutta figura e salvaguardarsi.
Per fare un esempio pratico: mi ammalo, perché così non dovrò fare quel discorso e gli altri non si accorgeranno che non sono capace. Ne avevo già parlato anche in questo articolo, mettendo in relazione questo meccanismo con la sindrome dell'impostore.
Non merito e non valgo abbastanza
Questa è una frase tipica che ronza nella testa di chi è vittima dell'autosabotaggio: la consapevolezza (erronea) di non valere abbastanza, e quindi di non meritare il successo.
Mindset orientato alla scarsita
La persona che soffre di autosabotaggio ha tendenzialmente un mindset (quindi un insieme di credenze su di sé e la sua professionalità) orientato a ciò che manca (scarsità) più che a ciò che c'è e potrebbe esserci (abbondanza). Si focalizza sulle mancanze, sulle sue difficoltà e impossibilità. Più che pensare e puntare sulle risorse che ha a disposizione e le sue possibilità.
Autosabotaggio: cause tipiche di freelance e imprenditori
Ci sono cause di autosabotaggio per i professionisti che possono essere legate al paragone con gli altri: pensiamo di non essere bravi come i nostri competitor, e quindi ci sabotiamo per non rischiare davvero di farlo scoprire ai nostri clienti o di ammetterlo noi stessi.
O ancora può agire la paura di dire di no: anche se abbiamo individuato un cliente che potrebbe essere difficile e problematico lo accettiamo comunque perché fatichiamo a mettere limiti e regole al lavorare insieme. La paura di perderlo e rifiutarlo ci fa infilare in situazioni pericolose che potrebbero compromettere reputazione e professionalità: un disastro annunciato.
O ancora il perfezionismo può essere una causa molto diffusa: per perseguire una perfezione irraggiungibile procrastiniamo, per poi dimostrare e noi stessi che non siamo davvero bravi.
Infine la paura di non avere niente di interessante da dire, con autosabotaggio che va ad agire sul nostro esporsi (ad esempio su social e online) che ci porta all'immobilità.