Il Summer Blue è il senso di tristezza che coglie durante l'estate. Con il termine inglese "blue" si identifica il senso di malinconia e tristezza che a volte ci assale. E' un periodo temporaneo, in cui sentiamo che manca qualcosa, che siamo davanti a nodi emotivi.
È più facile ricordare il termine se associato alle immagini: ad esempio nel film di Disney Pixar Inside Out l'emozione della tristezza era rappresentata con un personaggio dalle sfumature blu. Nei paesi anglosassoni, infatti, il blu è proprio il colore dell'inflessione dell'umore, della mancanza, della malinconia.
Un punto importante: per semplificare si associa questo termine alla depressione. Qui non parliamo di questo: la depressione è una patologia invalidante che coinvolge spesso la sfera affettiva e cognitiva della persona, e come tale deve essere seguita e diagnosticata da professionisti titolati. Qui si intende uno stato di malessere più riferibile ad uno stato emotivo passeggero.
Summer Blue e Christmas Blue
In un carosello su Instagram ho già parlato del Christmas Blue e di come il National Institute of Health confermasse che le festività natalizie rappresentano un periodo dell'anno ad alto rischio di depressione. Secondo l'istituto il Winter Blue può anche sfociare nella Seasonal Affective Disorder (SAD).
Il Summer Blues ha lo stesso principio: in un periodo dell'anno in cui c'è un cambiamento del clima e di conseguenza delle nostre abitudini quotidiane ci può assalire una malinconia e una tristezza che appaiono tipiche del periodo.
Quali sono le abitudini che cambiano? In questo elenco ho racchiuso le più tipiche:
- chiusura delle scuole
- chiusura delle aziende (o comunque cambio degli assetti interni per assenza di qualcuno)
- calo delle commesse
- ferie e vacanze
- cambiamento di alimentazione
- più frequenti momenti di socialità con parenti o amici
Perché si innesca questo tipo di "blue" nel periodo estivo?
Gli altri si aspettano che tu vada in vacanza e abbia una vita sfavillante, altrimenti temi di deluderli? O che tu esca spesso e che sia di compagnia, altrimenti pensi ti lasceranno solo?
Ecco, questi sono elementi scatenanti della Summer Blue.
Non è raro che le aspettative verso la propria vita (diversa da quella perfetta e patinata che sembra circondarci o che gli altri vorrebbero per noi) possano scatenare ansia o insoddisfazione. Non ci sentiamo abbastanza perché non siamo come gli altri, o come gli altri ci vogliono, o come pensiamo ci vogliano.
Poi in questo periodo si comincia a pensare al rientro autunnale, alle cose che non si sono sono ancora fatte, ai bilanci di metà anno sulle cose che abbiamo realizzato. Ma soprattutto si pensa a ciò che non siamo riusciti a compiere, allungando la nostra to do list lavorativa o personale che resta per buona parte disattesa.
Tutto questo grava solitamente di più sulle spalle di chi è single o non ha la possibilità di andare in vacanza, e quindi non vive un'estate conforme ai canoni sociali. E di conseguenza in questo periodo dell'anno prezioso per godersi il proprio tempo e esplorarsi come individui, si scatena al contrario una ricerca spasmodica di partner per le ferie, o di partner in generale nella vita.
Summer blue e social network
Hai presente quando online trovi solo foto di gente felice? Quando scrollando i social network (il feed di Instagram o quello di TikTok in particolare) vedi tantissimi mari cristallini, luoghi esotici, e fisici scolpiti e sorridenti?
Online sembra che agli altri vada sempre tutto bene. Sembra ci siano solo esperienze memorabili, eclatanti, piacevoli. Ogni tanto una polemichetta su qualche disguido di viaggio, ma che sarà mai! L'importante è viaggiare e farlo vedere!
E così succede che noi di conseguenza iniziamo a paragonarci con conoscenti, parenti e sconosciuti. Purtroppo senza pietà e indulgenza per noi stessi, colpevolizzandoci se non siamo smaglianti e performanti (come sembrano loro).
Ci sono individui che per fare le vacanze arrivano a indebitarsi per anni (con finanziamenti o rateizzazioni) pur di raggiungere il luogo instagrammabile da mostrare al ritorno ad amici e parenti. O ancora c'è chi simula la propria partenza, pur di apparire "figo" e social, ma in realtà rimane chiuso in casa. O infine chi usa programmi di fotoritocco come Photoshop per simulare posti paradisiaci in cui in realtà non è davvero mai stato.
Se le persone arrivano ad adottare questi comportamenti in estate, è evidente che ci sia una forte pressione sociale nel periodo estivo sulla vita degli individui.
Come gestire il Summer blue
Come gestire questa tipologia di tristezza estiva? Mettendo in atto alcune strategie:
- Ridurre le aspettative che si hanno verso sé stessi
- Smettere di scrollare i social e le vite "perfette e patinate" altrui
- Fare sport e mangiare leggero per aiutare il nostro corpo a smaltire tossine e pensieri tossici
- Dormire regolarmente per evitare insonnia e conseguente rimuginazione mentale
- Dedicare tempo all'ascolto sincero di sé e di cosa si vuole
Il summer blue si può risolvere, seguendo l'ultimo punto, programmandosi per tempo una "staycation", cioè una vacanza a casa. Non è detto che il tempo a casa debba essere per forza triste o "da meno" di quello che si vede online. Possiamo goderci il tempo per noi, approfondendo i nostri hobby: guardando o leggendo qualcosa che ci piace o concedendoci giri in giornata nei posti che da tanto vorremmo vedere. Provare per credere: fare un retreat con sé stessi può essere davvero rigenerante!
Inoltre, bello e piacevole non sono sempre sinonimo di costoso: ci sono tante attività a km o costo zero che possono essere utilizzate come antidoto o prevenzione della tristezza. Prima che il mood negativo ti assalga, cerca di programmare per tempo attività che ti piacciono, da solo o in compagnia. L'importante è conoscersi, e quindi riconoscere i campanelli di allarme di uno stato di malessere, che sono del tutto personali e unici!
Se poi senti che il tuo umore è cambiato sensibilmente, parlane con un professionista (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra) che possa aiutarti a dipanare i pensieri e alleggerire il carico emotivo. Molti professionisti lavorano anche in estate, e ricevono anche online.
Come posso aiutarti?
Con una consulenza posso fare da supporto alla tua sensazione di summer blue: posso aiutarti a conoscere e a raddrizzare le tue abitudini e la tua organizzazione in vista del rientro lavorativo. Oppure possiamo parlare di programmazione dei prossimi mesi, per sfruttare l'estate per creare qualcosa di nuovo per la prossima stagione.
O se non sono la persona giusta per te, ti invio al professionista più idoneo per il tuo stato emotivo e di salute. Si può migliorare, si può imparare e crescere, e per farlo spesso è utile un professionista esterno che possa affiancarti e notare ciò che tu dai per immutabile.